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| 06/11/2011 - "State tranquilli, non ho proprio nessuna intenzione di fare passi indietro. La maggioranza c'è". Con queste parole il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha salutato, in collegamento telefonico, i militanti del Popolo della Libertà di Lecco, riuniti in un incontro organizzato nel proprio territorio dal ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla. "Girano nei palazzi romani chiacchiere e pettegolezzi su un argomento: le dimissioni di questo Governo. Mi spiace di deludere i nostalgici della Prima Repubblica quando i governi duravano in media 11 mesi, ma la responsabilità nei confronti degli elettori e del Paese impongono a noi e al nostro Governo di continuare nella battaglia di civiltà che stiamo conducendo in questo difficile momento di crisi". Lo dichiara il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. ALFANO: NO DIMISSIONI PREMIER MA CONFRONTO SU MISURE - Il presidente Berlusconi e' impegnato nella ''elaborazione'' delle misure derivanti dagli impegni del G20 e ''di conseguenza non si pone alcun problema di dimissioni, ma piuttosto quello di una riflessione da fare nei prossimi giorni sulla condotta politica da scegliere per favorire il piu' vasto concorso possibile di forze politiche e sociali'' allo scopo di dare risposta alla situazione attuale. Cosi' Angelino Alfano, segretario del Pdl, interpellato dall'ANSA; a proposito delle prossime mosse dell'Esecutivo. "Abbiamo esaminato la situazione politica e parlamentare, con particolare riferimento al voto di martedì prossimo sul rendiconto", sottolinea il segretario del Pdl. "Il presidente del Consiglio è impegnato, di intesa con i ministri competenti, nella elaborazione dei provvedimenti più urgenti derivanti dagli impegni di Cannes. Di conseguenza - sottolinea Alfano - non si pone alcun problema di dimissioni, ma piuttosto a quello di una riflessione da fare nei prossimi giorni sulla condotta politica da scegliere per favorire il più vasto concorso possibile di forze politiche e sociali, allo scopo di dare una risposta positiva alle gravi questioni che stanno sul tappeto in Europa e in Italia. Il resto - conclude il segretario del Pdl - è solo pettegolezzo". FORMIGONI: SENZA NUMERI SAGGIO PREMIER LASCI - Dimettersi, allargare la maggioranza e dare vita a un governo a tempo, un anno e mezzo, per rimettere a posto la situazione economica italiana: è questa in sintesi la via indicata dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Una strada che il governatore ritiene "molto saggia". "Berlusconi potrebbe anche prendere in considerazione la strada di affermare pubblicamente la propria disponibilità a rinunciare al ruolo di presidente del Consiglio per il bene del Paese, benché per la Costituzione non sarebbe tenuto a questa mossa", ha detto Formigoni alla trasmissione di Rai3 'Che tempo che fa' in onda stasera. L'obiettivo sarebbe quello di "dare vita con altre forze a un governo diverso, guidato da una personalità indicata dall'attuale maggioranza e personalmente dallo stesso Berlusconi - ha proseguito - per guidare per un anno e mezzo il Paese, riacquistare la piena credibilità, salvare l'economia e prepararci alle elezioni del 2013". "Ritengo che questa sarebbe una strada molto saggia", ha sostenuto il presidente lombardo. Il governatore aveva prima premesso che questa era una delle due strade che il capo del governo ha di fronte a sé "per ottenere il bene comune". La prima sarebbe quella di "verificare la tenuta della sua maggioranza perché se l'avesse, questa strada è la più normale e costituzionalmente possibile per approvare" gli impegni presi con l'Europa. "Altrimenti - ha concluso - sarebbe bene cercasse altre strade, aprendo un confronto con il Capo dello Stato e con le forze politiche e sociali del Paese" per "evitare che i decreti" economici "vengano bocciati". IMMEDIATO ALTOLA' DI CALDEROLI: Se il governo ha i numeri per andare avanti e fare le riforme bene ''diversamente non resta che il voto''. Lo afferma il leghista Roberto Calderoli. ''Governi tecnici, di coesione o come diavolo li si voglia chiamare, o peggio ancora maggioranze allargate, sarebbero un colpo di Stato e i colpi di Stato si combattono con la rivoluzione''. "Sono nauseato delle campagne acquisti, con saldi di fine stagione, di omuncoli e donnine, ad opera proprio delle forze politiche e dei poteri forti che hanno la responsabilità storica della crisi economica che oggi stiamo vivendo". Lo afferma in una dichiarazione Roberto Calderoli. "Sono invece onorato - aggiunge il ministro per la semplificazione normativa - di appartenere ad una forza politica che non ha visto neppure uno solo dei suoi soldati tradire il proprio mandato. In un sistema bipolare se cade un Governo la parola deve tornare al popolo oppure il popolo da solo se riprende la parola e riafferma la democrazia". "Rifiuto la logica dei conti del pallottoliere, quella logica che basa la politica soltanto sui numeri e non sui contenuti, e sono schifato - conclude Calderoli - del trasformismo dei parlamentari di entrambi gli schieramenti che da un istante all'altro, per illuminazione divina o forse più probabilmente per meschini interessi personali, passano dalla maggioranza all'opposizione e viceversa" |
الأحد، 6 نوفمبر 2011
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